È inquietante assistere a come le #donne, quando le si vuole mettere in discussione professionalmente, vengano sistematicamente attaccate non solo nel merito del loro lavoro, delle loro capacità, del loro #merito, ma anche, e soprattutto, nella loro identità di #genere.
Un #sessismo sistemico, che si manifesta non solo attraverso attacchi diretti e violenti ma anche con atteggiamenti sottili, normalizzati e dannosi.
Un linguaggio #sessista, volgare e offensivo diventa l’arma prediletta per screditare, umiliare, denigrare agli occhi degli altri e minare la loro autostima.
Ecco che allora si leggono frasi come “si è sdraiata”, “si mette a 90°”, “è supina”, “è una gatta morta”.. espressioni offensive e discriminatorie che servono a mantenere in piedi stereotipi di genere e a limitare le opportunità delle donne.
A chi non è successo almeno una volta?
Ed ora con i #social i leoni da tastiera ed i trolls pullulano ancora di più amplificando la ferocia degli attacchi.
Quando un uomo si sente minacciato da una donna competente che sa stargli al pari nelle discussioni o, peggio ancora ribatte alle sue argomentazioni sconfessandole, può reagire con aggressività, cercando di screditarla sul piano personale.
Risparmiandovi un’analisi sul complesso intreccio di fattori culturali, sociali e psicologici che riguardano la società, ancora profondamente radicata in modelli patriarcali che assegna alle donne ruoli e aspettative ben precise, la verità è che quando una donna, tra mille difficoltà legate al ruolo familiare, osa oltrepassare questi confini, diventa un #bersaglio facile per chi intende ristabilire l’ordine gerarchico, per chi ha paura del #cambiamento, per chi vede una minaccia se una donna raggiunge posizioni di potere.
Per non parlare di chi attacca la donna, perché attraverso quell’attacco ha altri bersagni senza avere il coraggio di andare fino in fondo e allora prende di mira chi ritiene debole e nella condizione di non potersi difendere.
Le donne #vittime di questo tipo di aggressioni possono sviluppare un senso di inadeguatezza e dubitare delle proprie capacità e allora occorre sempre #denunciare ogni forma di molestia o discriminazione.
Educare al rispetto di genere fin dalla tenera età è fondamentale per costruire una società più equa.
Le donne vittime di questi attacchi hanno bisogno di essere sostenute dalle altre donne, dalle colleghe/i e dalla società in generale.
Chi si macchia di comportamenti sessisti e violenti, anche verbalmente, è un debole.
L’attacco alla femminilità è una ferita profonda che va oltre il singolo episodio. È un problema sistemico che richiede una risposta collettiva e un impegno costante per costruire un futuro in cui le donne possano esprimere appieno il loro potenziale, libere da pregiudizi e discriminazioni.