Rinnovo Consiglio dell’Ordine dei Giornalisti: Perché mi candido

Facebook
X
LinkedIn
WhatsApp
Telegram
Email
Marina Mancini candidata come revisore dei Conti ODG Sicilia
Marina Mancini candidata come revisore dei Conti ODG Sicilia
Marina Mancini candidata come revisore dei Conti ODG Sicilia

I giornalisti siciliani, come i colleghi di quasi tutte le altre regioni d’Italia, sono chiamati a rinnovare il Consiglio dell’Ordine, regionale e nazionale. La data prevista per le elezioni è fissata in tre domeniche consecutive: il 12, il 19 e il 26 maggio 2013.

Stavo giusto chiedendomi perché ho accettato la proposta che stimati colleghi mi hanno fatto di candidarmi alle prossime elezioni per il rinnovo del Consiglio dell’ordine dei Giornalisti di Sicilia quale Revisore dei Conti (elenco Pubblicisti), ed ho pensato che dovevo rispondere a me stessa ma soprattutto a coloro che decideranno di concedermi il loro voto.

Per questo scrivo questa breve nota in cui spiego perché ritengo sia necessario METTERSI IN GIOCO.

Non vi è dubbio che la nostra categoria, quella dei giornalisti, (pubblicisti o professionisti che siano – per la verità credo poco in questa suddivisione – GIORNALISTA E’ CHI LO FA) stia vivendo un momento non facile.

Tale situazione non solo perché alcuni politici mirano a denigrare la professione, altri chiudono uffici stampa dimenticando che l’informazione per i cittadini è un diritto costituzionale e che tale attività deve essere svolta da un professionista che risponde a deontologia e conoscenze specifiche, o perché altri ancora pensano di poter fare il “fai da te” di non aver bisogno di un professionista tanto c’è twitter, o perché ci sono editori che pagano delle miserie, ma un altro dei motivi per cui la nostra categoria non è in un momento florido dipende anche dalla categoria stessa che necessità di aggiornamento, formazione, di non fare solo giornalismo “urlato”, pietismo, sensazionalismo, dimenticandosi la carta di Treviso, calpestando norme e deontologia, occorre tornare a fare INFORMAZIONE, rimettere al centro la NOTIZIA.

 

Ecco perché mi sono detta, accetto la proposta e mi metto in gioco ed ho sposato un programma di un gruppo di colleghi che apprezzo e che di seguito vi ripropongo.

Per cambiare migliorando, ciò che si pensa nella società italiana della categoria, occorre anche cambiare da dentro la categoria.

Dunque perché non iniziare a mettersi in gioco attraverso il ruolo del Revisore dei Conti? “Ogni Ordine ha un Collegio dei revisori dei conti costituito da tre componenti. Esso controlla la gestione dei fondi e verifica i bilanci predisposti dal Consiglio riferendone all’assemblea” è quanto detta l’articolo 12 della nostra legge (L.69/63).

L’Ordine in questo momento non ha bisogno di slogan ne di guerre tra poveri, L’odg ha bisogno di gente disposta a rimboccarsi le maniche! Ecco perché mi candido.

Aspetto i vostri suggerimenti all’indirizzo mail giornalista@marinamancini.it. E soprattutto vi aspetto il 19 maggio… sotto leggete dove si vota.

Al consiglio regionale pubblicisti 3 preferenze
Antonio Fiasconaro
Paolo Licciardello
Cristina Puglisi

Al consiglio nazionale pubblicisti 4 preferenze
Michele Amato
Sandra Pizzurro
Monica Adorno
Filippo Cardinale

Revisore conti pubblicista
Marina Mancini

A tutti gli aventi diritto è stata spedita la lettera di convocazione. Ecco comunque alcune pratiche istruzioni per l’uso (dal sito dell’ODG Sicilia).

DOVE SI VOTA

Tre i seggi che verranno costituiti:

a Palermo, nella sede dell’Ordine, in via Gian Lorenzo Bernini 52-54 (zona ex Motel Agip);

a Catania, al 4Spa Resort Hotel, via Nazionale SS114 km. 91/VII;

a Messina, al Jolly Hotel, via Garibaldi 126, di fronte al teatro Vittorio Emanuele.

A Catania i residenti nelle province di Catania, Enna, Ragusa e Siracusa.

A Messina i residenti in provincia di Messina.

L’elettore che, per motivate e documentate ragioni, dovesse trovarsi lontano dal proprio seggio, potrà votare presso un altro seggio.

QUANDO SI VOTA

Le assemblee elettorali prevedono un primo appuntamento per il 12 maggio: ma in questo caso, per la validità del voto, occorre per legge che partecipi la metà degli aventi diritto.

Il 19 maggio, invece, le elezioni saranno valide quale che sia il numero dei votanti.

In questo caso l’eventuale ballottaggio si terrà il 26 maggio.

I tre seggi (che dovranno essere aperti contemporaneamente) rimarranno in funzione per otto ore consecutive, dalle 9.30 in poi.

ELEZIONI E QUOTE – PAGAMENTI AL SEGGIO

Può votare solo chi sia in regola con le quote annuali di iscrizione all’Ordine. Chi ha pagato online oppure ha versato le quote in ritardo rispetto al termine del 31 gennaio scorso, per sicurezza porti con sé le ricevute del pagamento, che, in caso di ritardo, deve comprendere anche la mora. Si può pagare seguendo le istruzioni riportate nel sito www.odgsicilia.it ed è possibile anche pagare al seggio, ricordando però che al ballottaggio potrà votare solo chi è già in regola nel giorno del primo turno valido: ad esempio occorrerà aver pagato entro il 19 maggio se si vuol votare il 26.

COME SI VOTA

I pubblicisti votano per i pubblicisti, i professionisti per i professionisti.

Sei i professionisti da eleggere al Consiglio regionale, tre al Consiglio nazionale: le preferenze massime (indicate nelle schede) saranno dunque rispettivamente sei e tre.

Tre i pubblicisti (e tre al massimo le preferenze) per il Consiglio regionale, quattro i candidati da eleggere al nazionale.

In calce alle schede elettorali regionali ci sono anche gli spazi per votare i componenti dei Collegi dei revisori dei conti: due le preferenze massime per i professionisti, una per i pubblicisti (e qui che dovreste indicare il mio nome e cognome)

Le schede elettorali saranno tutte di colori diversi, nei vari turni elettorali, e i colori si differenzieranno anche tra professionisti e pubblicisti.

 


 

IL PROGRAMMA –

RIFORMA DELL’ORDINE E DIRITTO ALL’INFORMAZIONE

Il 19 maggio si vota per il rinnovo del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti. È in gioco il futuro di una categoria sotto attacco.

• La riforma

L’Ordine ha 50 anni. Dalla prima legge del 1963 il mondo dell’informazione è cambiato: l’Ordine dei giornalisti è rimasto quello del tempo in cui c’era un solo canale tv e Internet non esisteva. Restano validi i principi fondamentali della legge, la tutela dell’informazione e il diritto dei cittadini a essere correttamente informati. Il decreto Severino ha introdotto solo alcuni confusi elementi di novità. Una riforma radicale è urgente: etica e formazione sono i due punti cardine del nuovo Ordine riformato.

• Giornalista è chi lo fa

La distinzione tra professionisti e pubblicisti va rivista. Giornalista è chi lo fa, rispettando le regole della deontologia. Pubblicista è chi non svolge l’attività giornalistica come principale fonte di reddito.

• Accesso

L’obiettivo è quello di rendere unico l’accesso alla professione giornalistica. In prospettiva la laurea dovrà essere un passaggio fondamentale della formazione da completare, in via almeno concorrente, con il master in giornalismo. Va riconosciuto a tutti coloro che ne abbiano maturato il diritto l’accesso all’esame di Stato attraverso un rigoroso accertamento delle condizioni professionali dell’attività giornalistica che va svolta in forma esclusiva e incompatibile con altri impieghi e altre occupazioni.

• Scuole

Il comitato scientifico dell’Ordine ha avviato una rigorosa azione di controllo sulle scuole di giornalismo e i master che ha portato alla chiusura di 8 scuole su 20. L’impegno è di intensificare i controlli (le scuole portano all’esame 180 giornalisti l’anno, il 25,5 per cento del totale nel 2012), garantire l’accesso che non può essere basato sul censo, studiare un’equa distribuzione nel territorio per dare risposta alle esigenze di formazione dei colleghi.

• Riduzione dei costi

Oggi i consiglieri nazionali sono per legge proporzionali al numero dei giornalisti: 155 per 112 mila giornalisti iscritti all’albo nei diversi elenchi. La riduzione drastica del numero dei consiglieri è un impegno che non nasce in questa occasione elettorale. I sottoscrittori di questo documento sono stati protagonisti di una battaglia per un drastico taglio dei costi che porterebbe oltretutto a una maggiore operatività dell’organismo. Sono stati gli unici a sostenere, in Consiglio nazionale, la proposta di ridurre a 90 i suoi componenti. Necessario è anche un controllo più severo degli albi. Risultano iscritti in 112 mila, il doppio degli Stati Uniti, ma soltanto un quinto è contrattualizzato.

• Contro il precariato

Insieme con il sindacato e gli organismi di categoria l’Ordine ha avviato una serie di azioni contro la precarietà, che indebolisce il peso specifico della professione rispetto ai poteri forti dell’economia e della politica. Carta di Firenze e Equo compenso sono stati i primi passi di un impegno che va continuato su larga scala.

• Formazione

Va istituito un elenco dei formatori e uno dei commissari d’esame. La formazione è uno dei cardini del nuovo Ordine riformato.

• Etica

Recuperare credibilità significa essere molto rigorosi sul rispetto delle regole. Va avviata un’azione a largo raggio, in sinergia con i Consigli regionali, per il rispetto delle Carte deontologiche e del buon giornalismo.

• Candidature e incompatibilità

Vanno equilibrate le presenze di uomini e donne nei Consigli dell’Ordine, dove va anche assicurata la presenza di colleghi non garantiti. La carica di consigliere nazionale è incompatibile con altre cariche direttive nel sindacato e con l’appartenenza ad altri organismi di categoria come Inpgi e Casagit.